App companion per giocare a Yu-Gi-Oh! Duel Monsters
Se sei un appassionato di manga e anime, Yu-Gi-Oh! non richiede nessuna presentazione. Se non lo sei, ti dirò che si tratta di una pubblicazione creata da Kazuki Takahashi e sul mercato dal 1996 al 2008, e che da allora ha avuto grande successo di pubblico e di critica. Dal manga, come succede con molti fumetti giapponesi, è passato all'anime e anche al videogioco.
L'argomento gira intorno a un gioco egiziano molto antico a cui giocano i protagonisti della storia, ritrovandosi immersi in un'avventura di magia e di poteri soprannaturali.
L'app companion di Yu-Gi-Oh! Duel Monsters
La saga dei videogiochi basati su questa storia è stata pubblicata dalla Konami per varie piattaforme come PlayStation, iPhone, Android o Windows. Presentano combattimenti che richiedono un controllo da parte dell'utente su alcuni aspetti come i punti vita, ma proprio il fatto di concentrarsi su di essi può distrarre durante i combattimenti o i duelli, e per evitare questo problema è stata sviluppata questa applicazione il cui nome è Yu-Gi-Oh! Duel Companion.
Rimani concentrato esclusivamente sul gioco.
Si basa più che altro sulla presenza di un secondo schermo dove riportare i dati importanti della partita, di modo che potrai restare concentrato ogni volta che vuoi sull'azione che riguarda il tuo personaggio.
Caratteristiche principali
Con l'app potrai eseguire le seguenti azioni:
- Configura i Life Points per vivere il tipo di gioco che ti interessa.
- Dai un nome a ogni giocatore per tenere facilmente sotto controllo la sua attività.
- Verifica i punti vita di ogni partecipante da un'interfaccia facile da consultare.
- Ripetizione di ogni duello alla conclusione.
Requisiti e informazioni aggiuntive:
- Sistema operativo richiesto: Windows 8.1.
Laureato in Storia e, successivamente, in Documentazione, ho più di dieci anni di esperienza nel testare e scrivere di applicazioni: recensioni, guide, articoli, notizie, trucchi... Sono stati innumerevoli, soprattutto su Android, sistema...
Maria Cristina Cavassa